Novi avisi di Venetia


2- Il ruolo dei medici: dalle stelle alle stalle


Nel testo che segue Rocco Benedetti ricorda che il Senato veneziano richiese la consulenza sanitaria di due importanti medici padovani: Girolamo Mercuriale e Girolamo Capodivacca

Già medico personale di Alessandro Farnese, nel 1569 Girolamo Mercuriale di origini forlivesi divenne titolare della cattedra di medicina pratica ordinaria in primo luogo nello Studio di Padova; il secondo luogo era occupato dal padovano Girolamo Capodivacca. La richiesta di una loro consulenza a Venezia, per chiara fama, fu preceduta dall’attività del Mercuriale svolta nel 1573 per curare l’imperatore Massimiliano II. Entrambi i medici vennero convocati dal Senato a Venezia il 9 giugno 1576: l’epidemia si era diffusa nella città lagunare dall’agosto 1575 e manifestata a Padova nell’aprile 1576, ma il tasso di mortalità era ancora basso. Nel dibattito che si svolse il 10 giugno 1576 a Palazzo Ducale, nella sala del Maggior Consiglio alla presenza del doge, il Mercuriale e il Capodivacca esclusero che si trattasse di peste, contro il parere dei medici veneziani e dei Provveditori alla Sanità. Per dimostrare che non vi fosse contagiosità e che le rigorose misure imposte non fossero necessarie, entrarono nelle case degli ammalati per curarli. Poco dopo l’epidemia di diffuse rapidamente.

Per un ritratto approfondito di Girolamo Mercuriale (1530-1606) si rimanda alla voce redatta da Giuseppe Ongaro per il Dizionario Biografico degli Italiani; per quello di Girolamo Capodivacca (primi decenni XVI secolo-1589) alla voce di Giuliano Gliozzi per il Dizionario Biografico degli Italiani.


Nacque poi gara tra medici nel riconoscere i corpi, dicendo alcuni che fossero tocchi tutti da peste, et altri di petecchie e altri mali curabili. Prevaleva appresso i Signori la sentenza de primi, i quali erano grandemente odiati dal popolo per li molti infortunii che parevano seguire alle fameglie per cagion delle loro attestationi, le quali senz’altro venivano credute. Non giovava ad alcuno il dire questo è un humore di morbo gallico [sifilide], questo è un brusco, questa è una discesa, un cattarro, una macatura, una macchia antica o altra cosa tale, perché insomma tutto si teniva per giandussa [bubbone sintomo della peste], per carboni e per segni pestiferi. In tanto che non si trovava più fisico, né chirurgo, né barbiero, come che fosse lor promesso gran premio, che ardisse di andar nelle case a medicar gli infermi, e quello ch’è molto più lagrimevole pareva che la christiana pietà se ne fosse fuggita in compagnia della sanità, poichè non si trovava più amico che visitasse l’altro amico infermo, né prete o frate che più confessar volesse. Facevasi diligentissima inquisitione delle pratiche, e come s’intendeva che alcuno in qual si voglia modo havesse praticato con sospetti del male, o havuto da loro cosa per picciola che fosse, veniva incontinente sequestrato in casa.

Mentre la città stava in così grave affanno il Senato stimò esser necessaria cosa, acciò che il tutto fosse con maggior ordine et autorità governato, di creare, sì come fece, due gravissimi Senatori per Sopraproveditori alla Sanità. Et in questo moto di tanta afflittione vennero da Padoa il Mercuriale et il Capodivacca famosissimi medici, i quali comparsi davanti al Prencipe in Coleggio assicuravano con forte ragioni sua Serenità non vi essere altrimente peste, ma sì bene certa sorte di malatie maligne che non curandosi in tempo potevano in breve farsi pestilenti, offerendosi eglino con le persone di entrar nelle case degli amalati a curarli. S’accostorono alla loro openione e s’offerirno di medicar parimente quattro medici di Venetia. Gli altri tutti, ch’erano di parer diverso, vi s’opposero per interesso del lor honore, e disputata acremente la cosa dall’una parte e dall’altra, alla fine il Prencipe applause al giudicio de medici Padovani, e per honorarli volle che si trovassero il giorno di San Vito al pasto che egli ogn’anno è suolito di fare alla Signoria. Così adunque loro mettendosi intrepidamente a far quante visite gli erano concedute dal tempo, et a sovvenire alcuna volta della lor borsa i bisognosi, restò la città tutta consolata, ammirandoli come duoi Dei in terra della medicina, e chiamavali San Cosmo e Damiano, che fossero stati da Dio mandati a liberarla di tanti cruciati. Furono veramente questi medici degni di somma lode, poichè trovandosi ricchi di beni di fortuna, di fama e riputatione si fossero messi a tanta impresa, spenti solamente da zelo di carità. Ma essendo dopo la lor venuta peggiorate le cose non solamente cessò l’aura popolare delle lor lodi, ma anzi veniva publicamente detto ch’essi erano cagione della ruina della città, poichè la gente assicurava per l’autorità delle lor parole di praticar insieme senza riguardo, vedendoli massimamente andare in ogni luogo liberamente, nonostante che un molto Reverendo Padre Gesuita, che per amor di Cristo era con esso loro andato a consolar gli infermi, fosse morto apestato, e che altri della sua famiglia si dicesse fossero feriti. Di maniera che non restando più dubbio alcuno che’l male che andava attorno non fusse vera peste, deliberorono essi medici, vedendo che s’affaticavano indarno con rischio della vita e dell’honore, di presentar al Prencipe una sua copiosa scrittura, e così fecero, nella quale distendendo la difesa delle sue ragioni e discorrendo intorno alla qualità de mali che regnavano et a remedii che s’havevano a usare, s’offersero in conclusione sempre pronti a servitii di sua Serenità e la supplicorono con sua buona gratia d’haver licenza di partirsi; la quale benignamente fu lor conceduta, né andò molto dopo ritornati a Padoa che la peste si messe a farsi ancor sentire in quella città.


Leggi anche le testimonianze dei documenti (qui)


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matelda abate
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matelda abate

Ho trascorso la giornata di ieri a leggere e rileggere la pubblicazione degli “Avisi” relativi alla peste del 1576. Grazie per questo splendido e illuminante lavoro. Il Progetto Rialto ne risulta arricchito e ancora più fertile di idee e di sviluppo.. Speriamo che presto si possa riprendere il programma di incontri bruscamente interrotto. Il lungo periodo di “fermo immagine di Venezia”, da voi così utilmente utilizzato, può spingere a fare del Progetto Rialto un luogo di scambio e di elaborazione propositiva e progettuale più creativa e interdisciplinare. Con una visione che faccia riferimento proprio alla importanza e originalità della storia… Leggi il resto »

Monica Fontanive
Ospite
Monica Fontanive

Emoziona leggere che chi ci ha preceduto ha provato tanto sgomento nel veder la nostra città deserta …Testimonianze inestimabili, grazie per aver promosso e divulgato tanta ricchezza, scalda l’animo.

Micaela Portinari
Ospite

E’ incredibile constatare la straordinaria attualità di questi documenti e di come la storia sia insegnamento e bagaglio di necessaria conoscenza per essere consapevoli attori del futuro anche se ahimè non sempre ci rende migliori. Ringrazio molto Donatella ed Elena che mi hanno fatto conoscere questo progetto e tante energie hanno dedicato a questa importante iniziativa che merita di essere alimentata e promossa.

Peter Clark
Ospite
Peter Clark

Many thanks for sharing this fascinating article with me. I knew a bit about the plague controls in the 16th century but I did not realise how close our current ones mirrored them. I think the only very big difference is that in many early cities the rich decamped to the countryside, which aggravated the economic and social problems in the cities.
In the modern world the concentration of medical resources in the big centres makes it less attractive for the better off to move away

Chiara
Ospite
Chiara

L’ho letto. Fantastico e incredibile. Le strade vuote, la gente in casa. Tutto questo mi sembra assurdo.
Seguirò anche gli altri articoli che pubblicherete. Grazie ancora

Hidenobu
Ospite
Hidenobu

Grazie mille per il prezioso articolo sull’esperienza storica dell’epidemia del 1576 che sembra proprio identica a quella di oggi.
E’ una cosa incedibile vedere e sapere di una simile ripetizione..
Possiamo imparare dalla storia e cogliere molti suggerimenti efficaci da questo vostro studio.