Eventi 2021

LE LEZIONI DELLA STORIA – 2020-21

In collaborazione con Gallerie dell’Accademia di Venezia

Riprendono gli incontri delle Lezioni della Storia interrotti nel febbraio 2020. Il nuovo ciclo si terrà in forma di videoconferenza sulla piattaforma ZOOM e in diretta sulle pagine facebook dell’Associazione Progetto Rialto e delle Gallerie dell’Accademia (FB), mentre i video delle lezioni potranno essere visionati sui rispettivi canali youtube dopo qualche giorno.

Coloro che volessero partecipare alla conferenza e alla discussione di chiusura con il relatore nella stanza dedicata di ZOOM potranno richiedere le credenziali di accesso scrivendo a questa mail:

eventi@progettorialto.org


CALENDARIO DEGLI INCONTRI


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30 novembre 2020 – ore 18:00

Luca Molà – University of Warwick


Le arti del lusso a Venezia. Produzione, imitazione, innovazione


Tra il tardo Medioevo e la prima età moderna Venezia non fu solo la principale piazza commerciale europea per i traffici tra Oriente e Occidente, ma anche una grande città manifatturiera. I prodotti delle sue industrie tessili, del vetro, dei gioielli, del sapone, dei profumi e l’enorme varietà di oggetti di lusso che uscivano dalle botteghe veneziane furono richiesti per secoli dalle corti e dalle élites in Europa, in Asia, in Africa e infine anche nelle Americhe. Venezia cominciò la sua ascesa industriale con l’imitazione dei prodotti orientali, ma ben presto sviluppò un’ampia gamma di manufatti che avevano come caratteristica la costante innovazione nella qualità e nel design e che, grazie anche alla concessione di numerosi brevetti, la trasformarono nel maggior centro globale per l’innovazione tecnica applicata alla cultura materiale.


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14 dicembre 2020 – ore 18:00

Anna Bellavitis – Università di Rouen-Normandie


Un maiale a Carnevale o un marito per la vita? Donne lavoro economia a Venezia


L’alternativa, ironica e paradossale, proposta alle donne dalla scrittrice veneziana Moderata Fonte (1555-1592), si riferisce al problema della dote che le giovani spose dovevano portare al momento del matrimonio e la cui gestione spettava al marito. La conferenza presenterà le possibilità che le donne veneziane avevano di gestire i propri beni, ma anche il loro ruolo nelle attività economiche e produttive, in una prospettiva di lungo periodo.


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11 gennaio 2021 – ore 18:00

Luciano Pezzolo – Università Ca’ Foscari di Venezia


Un mondo di spezie. Venezia e i prodotti esotici


La funzione di intermediazione negli scambi tra Oriente e Occidente, come è noto, fece la fortuna dei veneziani. Un sistema complesso collegava le lontane aree di produzione delle spezie e i mercati europei. Venezia assunse progressivamente un ruolo centrale nel Mediterraneo Orientale per la loro redistribuzione; tale ruolo, tuttavia, sembrò essere messo in crisi nel XVI secolo dai portoghesi, che erano riusciti a costituire un collegamento diretto tra l’Oceano Indiano e l’Europa. Nonostante la forte concorrenza, comunque, i Veneziani mantennero una cospicua quota di mercato. La vera crisi del mercato delle spezie fu determinata dagli inglesi e dagli olandesi, che a partire dal secondo quarto del XVII secolo monopolizzarono i traffici con l’Oriente. Nello stesso momento il gusto degli europei stava cambiando, abbandonando le tradizionali spezie per avvicinarsi invece a nuovi prodotti, il caffè, la cioccolata e il the. In questo contesto, sebbene il ruolo di Venezia fosse divenuto periferico, la città divenne un importante centro di consumo.


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25 gennaio 2021 – ore 18:00

Ludovica Galeazzo – Harvard University in Florence


Le isole della laguna come fonte di approvvigionamento alimentare e idrico dell’intera città


Sin dal tardo medioevo il pugno di terre che emerge dalle acque placide della laguna accolse e fornì riparo a numerose comunità religiose.Ancora oggi isole come Sant’Erasmo o le Vignole riforniscono quotidianamente il mercato realtino di frutta e ortaggi freschi, mentre oltre le alte mura di alcuni antichi chiostri monastici si celano impensabili spazi verdi destinati prevalentemente a vigneti. Se però quel che rimane ora non sono che brani sparuti di una ruralità destinata lentamente a scomparire, in età moderna le terre lagunari rappresentarono i cardini di una ben più estesa rete di circolazione di prodotti alimentari e merci. Per secoli esse furono gli unici bacini di alimentazione di una capitale che, sebbene celebrata dai viaggiatori stranieri come la «più abundante citade», era quasi totalmente priva di terreni coltivabili e di spazi agricoli. Le pagine delle descrizioni cinque-seicentesche dedicate alle colture praticate nelle isole sono un sorprendente tripudio di colori, di odori e di sapori.


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08 febbraio 2021 – ore 18:00

Elena Svalduz – Università di Padova


Rialto nelle rappresentazioni cartografiche


A partire dalla celebre Venetie MD di Jacopo de’ Barbari, la storia dell’insula di Rialto sarà letta attraverso le sue rappresentazioni sia a scala urbana che circoscritta ai luoghi di mercato, di scambio e alle sedi delle magistrature. Saranno proposte immagini legate a funzioni specifiche, finalizzate alla conoscenza e alla manutenzione dei luoghi come presupposto di buona amministrazione, piuttosto che alla celebrazione della ricchezza e della centralità della mitica insula. Se la cartografia può essere considerata uno degli strumenti più interessanti di disvelamento dei luoghi, fino ad essere vista come una particolare declinazione della storia della città, non saranno trascurati aspetti relativi ai diversi linguaggi o ai modi di rappresentare come risultato di scelte culturali, codici figurativi, capacità tecniche e finalità pratiche oggetto del singolo documento cartografico.


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22 febbraio 2021 – ore 18:00

Mauro Bondioli (Ars Nautica – Institute for Maritime Heritage – Croazia)


Iddio la salvi. Archeologia e commercio marittimo veneziano nel Rinascimento


Dopo una breve introduzione riguardo alla composizione quantitativa e qualitativa della flotta mercantile veneziana e alle principali tipologie di merci oggetto degli scambi commerciali marittimi della seconda metà del Cinquecento, l’intervento si focalizzerà sul caso del relitto della nave Gagliana grossa da 1200 botti, naufragata nelle acque antistanti Zaravecchia alla fine di ottobre del 1583. Prendendo spunto da questo esempio, si illustreranno al pubblico le potenzialità del dialogo tra le fonti storiche e le fonti archeologiche, nella prospettiva dello studio della cultura materiale. Il racconto poi delle vicende di alcuni dei personaggi in qualche modo legati alla storia della nave, dal momento della sua costruzione fino al suo naufragio, tenterà di definire quegli aspetti più intimi e privati che tanto contribuiscono alla nostra conoscenza della complessa società veneziana del tardo Rinascimento.

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08 marzo 2021 – ore 18:00


Gian Maria Varanini – Università di Verona


Il mercato realtino: una risorsa o un ostacolo per i manufatti della Terraferma?


I rapporti commerciali tra Venezia e le città dell’entroterra veneto e lombardo risalgono, come si sa, ai secoli centrali del medioevo, e si organizzarono a lungo secondo il sistema dei patti; e per certi versi questo sistema si mantenne anche nel Quattrocento, dopo la creazione dello ‘stato’ di Terraferma, grazie alla finzione (che è finzione fino a un certo punto) delle dedizioni. Questa ambiguità istituzionale cela la grande complessità della situazione economica che si viene a creare, nel corso del Quattrocento, quando le grandi città di Terraferma (in particolare Verona e Brescia, ma anche Padova e Vicenza) mantengono in efficienza, e anzi sviluppano e diversificano, la loro economia manifatturiera e commerciale (nel tessile, nel metallurgico, nei prodotti di lusso, nella prima trasformazione o nello smercio delle risorse alpine [legname, formaggio, ecc.]). Certamente non si sviluppa, nella Terraferma quattrocentesca, un ‘mercato regionale’. Ma si determina una situazione molto complessa e varia, che la storiografia ha variamente approfondito dalle prospettive locali, e che merita un tentativo di bilancio e di racconto d’insieme. Questo è l’assunto della lezione.

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22 marzo 2021 – ore 18:00


Gianmario Guidarelli – Università di Padova


Le chiese dell’insula di Rialto


Le chiese dell’insula di Rialto erano tre, tutte di piccole dimensioni. La prima, San Giacometto, dedicata al protettore degli ‘erranti’, non è mai stata un centro parrocchiale; era invece strettamente legata al mercato, alle botteghe, ai banchi di scritta e successivamente al banco giro, cioè al vero e proprio centro dello scambio e degli affari internazionali. Probabilmente la sua erezione è molto  più recente di quanto dica una lapide al suo interno, che ne colloca la fondazione il 25 marzo del 421, giorno leggendario della di Venere, dell’Annunciazione della Vergine, dell’Immacolata Concezione e della iniziale costruzione proprio nell’isola di Rialto della stessa città di Venezia. La sua planimetria è a croce greca; murata all’esterno dell’abside sta la raccomandazione di rispettare giustizia ed equità nelle attività dello scambio e della mercatura. La seconda, San Giovanni Elemosinario, dedicata al patriarca di Alessandria d’Egitto conosciuto per essere dedito alla carità, posta sotto il diretto patronato del Doge, stretta fra proprietà contermini, ha l’accesso posto lungo la Ruga Vecchia dell’isola. E’ stata anche sede del “ginnasio”, con insegnamenti di logica, matematica, filosofia e teologia. Colpita duramente dall’incendio del 1514 è stata interamente ricostruita negli anni immediatamente successivi da Antonio Abbondi detto lo Scarpagnino, che ha ridisegnato per questo anche il Campo di Rialto Novo. Il suo campanile, salvatosi miracolosamente dal fuoco, è quattrocentesco; per secoli ha scandito non solo metaforicamente il tempo del mercato. La terza, San Matteo dedicata all’apostolo, era stata costruita in un terreno di di proprietà di Leonardo Coronario e da lui stesso consegnato al patriarca di Grado Enrico Dandolo. Diversamente dalle altre due essa aveva carattere  parrocchiale, essendo circondata da abitazioni. Come le precedenti fu consacrata da papa Alessandro VII nel 1177. Non lontana dalla Beccheria, per secoli la sua manutenzione e anche lavori di restauro furono garantiti dall’arte dei macellai (l’arte dei becheri). Chiusa al culto nel 1807, oggi è scomparsa; ne rimane traccia solo in alcuni toponimi.



I VIDEO DELLE LEZIONI


14 giugno 2021 – Paolo LUCCHETTA (architetto – RetailDesign)



24 maggio 2021 – Gabriele MATINO (storico dell’arte)



03 maggio 2021 – Giulio MANIERI ELIA (Gallerie dell’Accademia Venezia)



22 marzo 2021 – Gianmario GUIDARELLI (Università degli Studi di Padova)



08 marzo 2021 – Gian Maria VARANINI (Deputazione di Storia Patria per le Venezie)



22 febbraio 2021 – Mauro BONDIOLI (ARS Nautica – Institute for Maritime Heritage)



08 febbraio 2021 – Elena SVALDUZ (Università di Padova)



25 GENNAIO 2021 – Ludovica GALEAZZO (I Tatti – The Harvard University Center )



11 GENNAIO 2021 – Luciano PEZZOLO (Università Ca’ Foscari Venezia)



14 DICEMBRE 2020 – Anna BELLAVITIS (Université de Rouen-Normandie)



30 novembre 2020 – Luca MOLA’ (University of Warwick)



13 febbraio 2020 – Deborah HOWARD (University of Cambridge)


ABSTRACT


06 febbraio 2020 – Maurice AYMARD (EHESS)


ABSTRACT


30 gennaio 2020 – Donatella CALABI (IUAV)


ABSTRACT


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Grazie del vostro lavoro, fondamentale sempre, particolarmente in questo periodo della nostra vita personale e collettivo.