26 aprile 2020

Nell’episodio tratto dai Novi Avisi di Venetia che presentiamo quest’oggi il notaio Rocco Benedetti descrive le modalità di sanificazione delle case degli infetti e i procedimenti adottati per la purificazione delle loro “robbe ammorbate”. Uno di questi consisteva semplicemente nel porle in grandi casse di legno forate messe a mollo lungo il Canal di Marani, quello che collega Murano alle Vignole. Tale soluzione era stata proposta da Felice Brunello, imprenditore e pratico di cose idrauliche il quale, come si apprende da una nota di Donatella Calabi, sarà in seguito partecipe pure delle vicende relative alla riedificazione del ponte di Rialto.

In quella Venezia appestata non mancarono episodi funesti, come quello di alcuni pizigamorti accusati di essersi illecitamente appropriati dei beni di coloro che avevano accompagnato al Lazzaretto Vecchio e per questo giustiziati in piazza San Marco. Che il deprecabile fenomeno dello “sciacallaggio” fosse abbastanza diffuso viene confermato dal proclama emanato dai Provveditori alla Sanità il 5 ottobre 1576. Le rigide regole per monatti, barcaioli e guardiani e le pene estreme per i trasgressori sono leggibili nella sezione dei documenti a integrazione dell’episodio odierno, con altri decreti dei Provveditori alla Sanità per la sanificazione degli ambienti e la purificazione delle merci. A tal riguardo informiamo che nella colonna di sinistra delle pagine dedicate ai Novi Avisi e ai relativi documenti è stato inserito un indice di navigazione per agevolare la lettura delle testimonianze documentali precedentemente pubblicate.

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8– Purificazione delle ‘robbe’ e delle case con pene capitali per i ladri (QUI)

LE TESTIMONIANZE DEI DOCUMENTI (QUI)

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